Pranayama e Kin-Hin
Cosè il “pranayama”?
“…allorché il respiro è disturbato la mente diviene disturbata, regolando il respiro si ottiene la stabilità della mente” (Hatha Yoga Pradipika).
Pranayama è un termine sanscrito composto da “prana” (soffio vitale) e “ayama” (controllo, espansione). Dunque controllo del respiro ma anche espansione di esso. L’incontro prevede l’apprendimento di tecniche di purificazione e di ricarica attraverso specifiche respirazioni che permettano di raggiungerer uno stato di benessere mentale e fisico. Attraverso l’ascolto e l’interiorizzazione del respiro è possibile potenziare la propria energia vitale. Il corpo e la mente così centrati, sono pronti per la pratica meditativa in movimento.
Cosè il “kin-in”?
Si tratta di una tecnica di meditazione in movimento. Proviene dalla tradizione Zen ed è proposta in alternanza alla meditazione (Za-Zen). È una marcia ritmata molto lenta, in cui si alternano tensione e distensione, tempi forti e tempi deboli. Un gesto, quello del camminare, che avviene spesso in modo meccanico, senza che ne siamo consapevoli. Inoltre, attraverso questa tecnica l’energia spinta dall’espirazione si raccoglie nel basso ventre che è il bacino di contenimento ove naturalmente essa dovrebbe risiedere. Per questo viene definito “un allenamento alla stabilità dell’energia”.
I Maestri suggeriscono questa immagine: “avanzare come una tigre nella foresta ”.
Si pratica in fila indiana, con la colonna vertebrale ben eretta, il mento leggermente retratto e la nuca ben allungata. Si procede con sguardo fisso davanti a noi ma rivolto interiormente, le mani in posizione “sasshu” davanti al petto.
La pratica di Kin-hin donerà una profonda calma, rendendo il nostro modo di camminare consapevole, darà stabilità alla postura e maggiore equilibrio nelle attività quotidiana, sia della mente sia del corpo